Era dicembre dell'anno scorso quando ho conosciuto Laura Frontera, regista di "Dentro". L'occasione è stata un concerto di Umberto Maria Giardini alle Scuderie di Bologna, con un mio piccolo live di apertura. A fine serata lei mi è venuta a parlare mentre caricavamo la macchina.
Dopo pochi mesi ho scritto il soggetto del video, rivisto e rivisitato più volte insieme a Laura. La canzone è ispirata in parte ad Essere e Tempo di Heidegger ed il video è giocato su alcune sfumature simboliche. Quelle dell'Essere e dell'Esistenza.
La valigia è il simbolo dell'Esistenza ed è la "protagonista" della scena.
In tutta la durata del video si tratta di mettere "Dentro" degli oggetti in una valigia. Eccola, è proprio come l'esistenza che vogliamo riempire in tutti i modi, con tutte le nostre cose, i nostri vestiti, i nostri ricordi, le nostre personalità. In realtà la valigia non si riempie mai perché quello che può contenere è solo il vuoto e la possibilità dell'Essere. Il video infatti finisce con l'immagine della valigia vuota, unicamente contenente un foglio bianco e una penna. Il vuoto è l'Essere. Ed è quello che ha l'ultima parola.